Una questione di praticità.


Il sovrintendente Dale Fuhrman raccontò ai giornalisti che nella scuola di Drake, Nord Dakota, era così che ci si sbarazzava delle scartoffie inutili: bruciandole nella caldaia del seminterrato scolastico. E se ad essere inutili, anzi, osceni e profani, erano i libri di alcuni dei più importanti autori americani, la scelta non poteva che ricadere nello stesso sistema utilizzato per lo smaltimento abituale: il fuoco. Una questione di praticità, insomma.


Il sovrintendente Dale Fuhrman accanto alla caldaia della scuola di Drake.
Bruce Severy era un insegnante di inglese e aveva ventisei anni, si era trasferito a Drake dalla California solo da un anno. La comunità locale (parliamo di una città che all'epoca contava 650 persone) non aveva grandi simpatie per quel giovane insegnante poco interessato a integrarsi con il resto dei concittadini. Severy aveva inserito nel suo programma scolastico la lettura di un'antologia di racconti brevi che contava autori del calibro di Faulkner e Hemingway, assieme a due romanzi di letteratura contemporanea: Dove porta il fiume, di James Dickey, e Mattatoio n.5 di Kurt Vonnegut, pubblicato quattro anni prima, nel 1969. Dopo che uno degli studenti di Severy aveva manifestato in famiglia un certo fastidio durante la lettura del libro di Vonnegut, iniziarono le proteste e le mobilitazioni contro il consiglio scolastico. 

Che razza di libri stavano facendo leggere ai propri figli gli insegnanti della scuola? 

Libri intrisi di turpiloquio e volgarità di ogni genere minacciavano l'integrità e la pace di quelle giovani menti, bisognava eliminarli immediatamente.


Bruce Severy
Il preside di allora, Charles McCarthy, decise di passare direttamente all'azione, ritirando tutte le copie che erano state distribuite, anche quelle custodite negli armadietti privati degli alunni. 32 copie di Mattatoio n.5 vennero bruciate assieme alle antologie e al romanzo di Dickey.

La mobilitazione delle famiglie degli studenti portò il consiglio scolastico a convocare immediatamente un nuovo insegnante di inglese, raccomandabile e senza idee troppo stravaganti, che mandasse avanti il programma parallelamente a Severy. Solo cinque alunni continuarono a seguire le sue lezioni. Il contratto di Bruce Severy non venne rinnovato al termine di quell'anno scolastico, costringendo l'insegnante e la sua famiglia a cambiare città. 


Leggendo alcune dichiarazioni degli abitanti di Drake si intuisce un certo fastidio per lo scatenarsi di un polverone esagerato da parte di una persona venuta da fuori e mai entrata nel circolo di simpatie locali; l'aver compromesso l'immagine di una cittadina tranquilla, finita sotto i riflettori per una semplice questione formale, era inaccettabile. Si trattava di una banale questione di praticità, quella che il sovrintendente Fuhrman aveva esposto così chiaramente. Insomma, la solita vecchia storia dei panni sporchi che si lavano in casa. Queste le parole di Bruce Severy rilasciate in quei giorni a un quotidiano locale:



Ho scelto il libro per la sua immediatezza, il suo stile moderno, la sua concisione. È un libro che si confronta con problematiche attuali in modo onesto e diretto. Credo che il tema o il messaggio del libro sia una domanda: perché continuiamo a ucciderci tra di noi? 

Il libro si occupa anche di altre questioni. La mancanza di dignità e di rispetto che le persone si riservano in dosi sempre crescenti. L'insoddisfazione che prova Billy Pilgrim, l'eroe del libro, per avere tra le mani una storia di successo. Il vuoto del suo matrimonio. L'interrogativo sulla libera volontà di ognuno, che non sembra più funzionare. L'apatia che ne risulta.  

È questa apatia verso la crescente perdita di umanità tra le persone che l'autore lamenta attraverso Billy Pilgrim. Questo è un libro morale. Si confronta con una questione morale che noi esseri umani cerchiamo di affrontare da tempo immemore. Il libro chiede insistentemente al lettore di trovare una risposta che funzioni. 

Per ora la gran parte delle critiche si è focalizzata sul linguaggio che l'autore utilizza, in modo specifico alcune parole di quattro lettere (n.d.t. "shit" merda "fuck" vaffanculo) che comunemente vengono usate nello slang, nelle imprecazioni, per qualsiasi cosa. Quello che voglio dire è che l'autore prova a raccontarci la sua storia così com'è, usando il linguaggio come viene usato oggi, lì fuori nel mondo reale. 

Vorrei anche dire che nessuno tra quelli che si sono lamentati del libro e con cui ho parlato, ha effettivamente letto il libro. Un'altra persona mi ha detto di non aver letto nessuno dei libri consigliati. Io dico che nessuno possa esprimere un giudizio su un libro intero senza averlo letto tutto e parlando come se l'avesse fatto. In caso contrario il suo comportamento è accademicamente disonesto, anti intellettuale e irrazionale. 

Vorrei anche dire che solo uno studente delle mie due classi ha espresso un parere negativo sul libro dopo averne letto due capitoli. Per me non ci sono problemi. Non ho mai forzato uno studente a leggere un libro in caso di obiezioni da parte sua o dei genitori.


Il 16 novembre, pochi giorni dopo la distruzione dei volumi nella caldaia scolastica, è lo stesso Vonnegut a scrivere una lettera al preside della scuola di Drake (di fuoco e di praticità si parla anche nell'ultima pagina di Mattatoio n.5, ma il preside e il consiglio scolastico di Drake non potevano saperlo, dato che non avevano nemmeno letto il libro).

Qui potete ascoltare Benedict Cumberbatch mentre legge le sue parole durante l'Hay Festival del 2014, all'interno della manifestazione "Letters Live". La traduzione della lettera è di Silvia Rota Sperti, ed è contenuta nel volume L'arte delle lettere, curato da Shaun Usher (suo il blog Letters of note).





L'ACLU, ovvero l'Unione Americana per le Libertà Civili, seguì il caso di Severy e riuscì a ottenere un risarcimento per l'insegnante di 5000 dollari. I libri che erano stati condannati vennero riabilitati, anche se a oggi non sembra intenzione della scuola fare in modo che i volumi compaiano sugli scaffali della biblioteca d'istituto. 



Chissà se questa storia ispirò Vonnegut, quando pronunciò uno dei suoi celebri discorsi per gli studenti dei college americani che chiudevano il ciclo di studi:

Quanti di voi hanno avuto un insegnante, in qualunque grado di istruzione, che vi ha resi più entusiasti di essere al mondo, più fieri di essere al mondo, di quanto credevate possibile fino a quel momento? 

Alzate le mani, per favore. Adesso riabbassatele e dite il nome di quell’insegnante a un vostro vicino, e spiegategli che cosa ha fatto per voi. 

(da Quando siete felici fateci caso).





Alessio MacFlynn








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